Giulini

 

 




    
Mailänder Scala


                                                                                                                                                                                                                                                    
 
deutsch/italiano

Im Sommer 1985 kam es zu einem folgereichen Treffen des Pianisten Albert Jürgen Grah mit dem Dirigenten Carlo Maria Giulini in Mailand. 
 
 
A.J. Grah schreibt dazu:"Im Jahre 1985 war die Zeit gekommen, nach 5 Jahren der Erforschung der historischen Originaltempi und der Erfahrung, die ich in zahlreichen Klavier- und Liederabenden gesammelt hatte, diese Idee nun weiter zu verbreiten. Ich suchte dabei einen prominenten "Verbündeten", der bereit war, auch auf Grund seiner Position diese Tempi in der weiteren Musikwelt publik zu machen. Ausgelöst durch eine Schallplatteneinspielung des 1. Klavierkonzerts von Johannes Brahms mit dem Pianisten Claudio Arrau und dem Dirigenten Carlo Maria Giulini, dessen schön ausmusizierte Tempi mir aufgefallen waren, fiel meine Wahl eben auf Giulini.
In einem Brief, in dem ich das Phänomen kurz andeutete, gespickt mit einem in Dirigentenkreisen bekannten pikanten Beispiel der Tempoproblematik, reagierte er sofort telefonisch und so kam es im Sommer 1985 zum o.g. persönlichen Gespräch in seiner Mailänder Wohnung und Studio.
Dort informierte ich ihn umfassend über das neu erforschte Phänomen; dabei spielten der historische Gebrauch des Metronoms in Verbindung mit den historischen Metronomzahlen die entscheidende Rolle. Schwerpunkt waren die Metronomzahlen der Sinfonien von Beethoven und Metronomzahlen von Schumann. Die Metronomzahlen stammen nämlich von den Komponisten selbst, um eben die Tempi präzise festzulegen.
Ich spielte dabei einige Passagen auf dem Flügel vor. Giulini war tief berührt aber auch sofort begeistert und fragte auch, wie es mit den Tempi bei Brahms, von dem es keine Metronomzahlen gibt, sei, worauf ich darauf hinwies, dass es nicht schwierig sei auf Grund der Metronomzahlen von Beethoven und Schumann diese zu rekonstruieren.
Meinem Anliegen, dass er nun mit mir als Assistenten mit großen Orchestern diese Idee in der Musikwelt vorstellen könnte, konnte er leider nicht nachkommen, was der mittlerweile 71-jährige Dirigent traurig mit "Dafür bin ich zu alt!" kommentierte.
Er machte mir aber Mut und entließ mich mit den denkwürdigen Worten:
"Diese Musik ist nicht nur langsamer, nein, sie ist eine ganz neue Welt. Es ist die Aufgabe Ihrer Generation, diese Musik in die Welt hinauszutragen."
Nach einem weiteren Versuch, diesmal mit dem damaligen Generalmusikdirektor der Düsseldorfer Oper Hans Wallat, der, trotz Interesse Wallats, wieder nicht fruchtete, kam ich zu dem Schluss, diese Sache selber in die Hand zu nehmen und gründete wenig später 1987/88 das "Experimentelle Musiktheater Köln" (siehe Link: "Opernprojekte").
Doch was geschah mit Carlo Maria Giulini?
Es sollte nämlich ganz anders kommen, als er damals auf Grund seines Alters dachte. Er lebte noch ganze 20 Jahre! Die alten Tempi hatten offensichtlich eine tiefe Wirkung auf ihn ausgeübt und so machte er sich auf den Weg, mit der Rückendeckung des Wissens über die Tempi, das ich ihm vermittelt hatte, die sinfonische Musik der Klassik und Romantik neu zu interpretieren.
Noch heute kann man in "youtube"(Suchbegriff: "brahms 4 giulini") die Interpretation der 4. Sinfonie von Brahms, vom Rheingau Musikfestival 1996 in der Basilika des Klosters Eberbach, in ruhigen Tempi bewundern und genießen.
Als Carlo Maria Giulini 2005 im hohen Alter von 91 Jahren starb, schrieb die FAZ am 15.06.2005 im Nachruf u.a. folgendes:
"...Im Alter wurden seine Zeitmaße immer breiter und feierlicher, der Tonfall milder, die Zeichengebung immer sparsamer."Und schliesslich auf der Internetseite von ARTE am 17.11.2005:"... Und über Musik spricht er mit fast religiöser Demut... Mit breit zelebrierten Tempi, einem wunderbar mild verblendeten Orchesterklang und weit ausschwingenden Melos suchte er nach letzten Wahrheiten in der Musik."


Nell'estate del 1985 a Milano il pianista Albert Jürgen Grah incontrò il famoso direttore d´orchestra Carlo Maria Giulini.

A.J. Grah scrive in questo riguardo:„Nell'anno 1985, dopo cinque anni di studio dei tempi originali e le esperienze che avevo fatto in numerose serate liederiche e di pianoforte, era arrivato il momento di diffondere la mia idea altrove. Andai perciò in cerca di un „alleato“ notabile che fosse disposto, anche basandosi sulla sua posizione, a rendere questi tempi noti nel mondo musicale.

La mia scelta cadde sul direttore d´orchestra di una incisione, con il pianista Claudio Arrau, del Concerto di pianoforte n. 1 di Johannes Brahms: Carlo Maria Giulini, i cui tempi sommamente elaborati avevano attirati la mia attenzione.
Ad una lettera, nella quale accennai la problematicità della questione dei tempi aggiungendo un esempio molto discusso fra i direttori, egli reagì subito telefonicamente e così nell'estate 1985 avvenne il nostro colloquio nella sua casa e nel suo studio a Milano.
In questa occasione lo informai in modo complessivo sulle mie ricerche, focalizzando soprattutto l'uso storico del metronomo in relazione agli storici numeri di metronomo. In questo contesto ponevo l´accento sui numeri del metronomo nelle sinfonie di Beethoven e Schumann. Furono i compositori stessi ad indicare i battiti, per dare un'indicazione precisa dei loro tempi.
Suonai alcuni passaggi al pianoforte. Il maestro Giulini, che reagì allo stesso tempo molto commosso e entusiasta, mi domandò cosa si potesse fare coi tempi di Brahms, le cui composizioni sono prive dei battiti(numeri) di metronomo. Gli risposi che non sarebbe stato difficile di ricostruirli, basandosi sulle indicazioni dei battiti di metronomo di Beethoven e Schumann.
La mia proposta per coinvolgerlo a presentare insieme alle grandi orchestre quest'idea a tutto il mondo musicale, non venne accettata dal maestro perchè mi disse tristemente "Per un'impresa simile sono ormai troppo vecchio“.
Mi fece però coraggio e mi congedò con le seguenti parole memorabili:
"Questa musica non è solo più lenta, è tutto un altro mondo. Sarà il compito della sua generazione portarla nel mondo."
Feci un secondo tentativo con il direttore d'orchestra dell'opera di Düsseldorf, Hans Wallat, che fallì nonostante un forte interesse da parte di quest'ultimo. Dopodiché decisi di occuparmi da solo del progetto e poco dopo fondai il "Teatro Sperimentale di musica di Colonia" (1988/89) (vedi il link „progetti d'opera“).
Tornando al maestro Carlo Maria Giulini, egli visse ancora vent´anni dopo il nostro colloquio e da cosa ho potuto constatare seguendo I suoi concerti il tema dei tempi d´origine lo aveva toccato profondamente portandolo a reinterpretare la musica sinfonica classica e romantica.
Ancora oggi possiamo goderci in youtube ( „brahms 4 giulini“) un'interpretazione del 1996
suonata con tempi magnifici e pacati della 4° Sinfonia di Brahms al festival musicale di Rheingau nella basilica del convento Eberbach."Quando Carlo Maria Giulini morì all´ età avanzata di 91 anni, il giornale tedesco FAZ scrisse il 15.06.2005 tra altro:
„(...) Nella vecchiaia i suoi tempo diventarono sempre più ampi e più solenni, la modulazione più mite, mentre le segnalazioni diminuivano ...“Sul sito di ARTE si leggeva nel 17.11.2005:„(...) Di musica egli parla con un'umiltà quasi religiosa. Con tempi ampiamente celebrati, con un suono d'orchestra magnificamente addolcito e con canti poetici che risuonano largamente cercava le ultime verità nella musica.“